8 giugno 2021
Riguardavo le foto ed ho rivissuto il mio viaggio.
Le prime tappe sono state davvero impegnative, sia per le distanze, sia per la complessità dei percorsi.
Quella della foto è stata la mia partenza, tappa Pontremoli-Aulla. Tanto bosco in quelle condizioni e tanti chilometri. La camminata più lunga della mia vita fino a quel momento. Tra tutto circa 36 km. Ho fatto un incontro molto ravvicinato con un cinghiale che si è spaventato più di me e con un pastore maremmano poco amichevole che mi ha fatto seriamente tremare le gambe.
La seconda tappa, Aulla-Sarzana, sarà quella che ricorderò come la prova più difficile. Ho spesso perso l'orientamento ritrovandomi dopo tanta fatica al punto di partenza. Mi sentivo come una pedina nel gioco dell'oca. Sentieri strettissimi e ripidissimi, molte bisce che scappavano al mio passaggio, una vipera.
Ho creduto sinceramente di essermi sopravvalutata, ma sorridevo mentre lo pensavo e non ho mai perso la calma, per fortuna. Avevo solo una regola in quei giorni strani...arrivare alla meta prima che facesse buio.
Le prime sere sentivo male ovunque...facevo fatica a raggiungere il bagno e mi chiedevo come sarei riuscita a proseguire il mio cammino in quelle condizioni. Ho anche pensato di guardare gli orari dei treni per rientrare, perché il mio fisico, a differenza della mia mente, non era pronto per quegli sforzi...mi aspettava molta strada da percorrere con uno zaino pesante sulle spalle; forse non ero adatta per quel tipo di esperienza.
Poi al mattino i dolori scomparivano ed avevo una carica che mi avrebbe accompagnata ovunque. Non riuscivo a darmi una spiegazione, ma camminavo e tanto...